Review: The DonadO Thread

Discussion in 'Napoli' started by FNU, Apr 7, 2009.

  1. FNU

    FNU BigSoccer Yellow Card

    Mar 6, 2007
    Monte Vesuvio
    Club:
    SSC Napoli
    Nat'l Team:
    Italy
    http://www.corrieredellosport.it/No...al+Corriere+dello+Sport-Stadio:+tutti+i+video

    [​IMG]©



    ROMA, 7 aprile - Ieri, oggi, domani: il Donadoni che per un’ora, a cuore aperto, taccuini spalancati e microfoni aperti si concede al forum del Corriere dello Sport-Stadio **accompagnato dal dg Pierpaolo Marino, che però preferisce lasciargli la scena è un uomo a tutto campo, che affronta il suo passato, presente e futuro, passando dall’azzurro della Nazionale all’azzurro del Napoli, senza dribbling e senza rimpianti. La bacheca di casa è una finestra sul mondo che contiene di tutto, scudetti e coppe Intercontinentali, ma intanto l’orizzonte è Napoli, un biennale a fiducia illimitata ricevuta da De Laurentiis e Marino per ricominciare a vincere assieme: « Non voglio essere uno qualunque. Ho le mie ambizioni e le ho in una città passionale come poche».

    Tre partite per conoscersi, per scoprire il talento immenso di Lavezzi («diventare un grande dipende solo da lui» ), per elogiare Hamsik e Paolo Cannavaro, però atterrando anche su Fabio e persino su Panucci, amici di sempre attraverso i quali ironizzare, per non prendersi troppo sul serio: «Se vengono loro allora vuol dire che devo mettermi a giocare anche io». La Napoli di Donadoni è appena cominciata ma già sa come deve andare a finire: «La prospettiva è l’Europa. Lo chiede la storia di questo club» .

    Seems like Don might push for a Cassano transfer. :D
     
  2. FNU

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    Donadoni: "Il mio Napoli formato Europa"
    L'ex ct della nazionale ed attuale allenatore del Napoli, Roberto Donadoni, intervistato dal Corriere dello Sport, racconta il suo passaggio in azzurro e svela il suo rapporto caloroso con la città partenopea
    07.04.2009 16:03 di Salvio Passante articolo letto 1635 volte
    Fonte: Corriere dello Sport
    [​IMG]Donadoni, cosa chiedere a questa sua terza vita?
    «Ho avuto tanto da calciatore e mi è stata offerta la possibilità di essere il Ct della Nazionale italiana. Ma le am**bizioni restano e il desiderio di vince**re non si placa mai, mai per nessuno. Anche chi insegue una salvezza pensa spesso a quello che potrà realizzare in futuro. Io, per ora, studio questo Napo**li, ma è chiaro che guardo oltre. Voglio vincere e non restare uno qualunque».
    Per un bergamasco- milanese cosa rappresenta Napoli?
    «Non mi poteva capitare una piazza più calda e più passionale, uno dei club più stimolanti. Sono orgoglioso di esse**re qui. L’impatto è stato favorevolissi**mo e il rapporto con De Laurentiis è andato immediatamente ben al di là dell’aspetto professionale. Ho trovato una società che funziona e una squa**dra che Marino ha attrezzato con com**petenza, con giovani di qualità e di si**curo spessore, tanto per confermare che è possibile essere lungimiranti ovunque».
    Lavezzi ed Hamsik sono degli intoc**cabili?
    «Giocatori di assoluta importanza, pezzi che il Napoli si è assicurato gio**cando d’anticipo sui concorrenti. Uo**mini che tracciano una scia sulla qua**le continuare: sarà quello il livello di calciatori da inseguire, senza però di**menticare che l’intero organico abbon**da di talenti e di gente affidabile».
    Facciamo i nomi, allora.
    «Posso cominciare con il dire che perdere Maggio e Gargano ha rappre**sentato un pregiudizio rilevante. Ma in questo mese di lavoro sono stato sor**preso da uomini che conoscevo di me**no e che invece si sono rappresentati in maniera differente da quella che avevo immaginato. Cannavaro, ad esempio, mi ha indotto a darne una va**lutazione assai più ampia, perché vi**sto da vicino non è per niente macchi**noso, ma uno splendido atleta. E Con**tini sta dimostrando affidabilità. Men**tre Santacroce deve semplicemente crescere. Ma a Genova, tanto per cita**re l’ultima gara, Pazienza ha stupito e Zalayeta e Denis, gol a parte, si sono presentati con lo spirito giusto».
    Genova, Sampdoria, dunque Cassa**no...
    «Antonio l’ho trovato persino eufori**co e la sua accoglienza è stata caloro**sa, una manifestazione d’affetto che mi ha gratificato. Io con lui ho avuto un ottimo rapporto e nessun tipo atteggia**mento diverso, rispetto a quello riser**vato agli altri calciatori. Ci siamo capi**ti d’istinto, ci siamo presi in maniera diretta. Cassano è il calciatore ideale per qualsiasi allenatore, che in blucer**chiato ha trovato l’ambiente ideale per esprimersi. E’ un calciatore di gran**dissimo livello».
    Tre partite, tre pareggi, tre giorna**te diverse.
    «L’emozione più forte è stata quella nell’entrare al San Paolo, una catte**drale, uno degli stadi più importanti, spesso crocevia della mia carriera. Ma i brividi me li ha provocati Pirlo, pri**ma di cominciare la sfida con il Milan, venendomi incontro ed abbracciando**mi in maniera trascinante. La confer**ma di aver costruito qualcosa soprat**tutto sotto il profilo umano».
    Allarghiamo i confini: un anno fa era ancora sulla panchina della Naziona**le. «E’ acqua passata. Io non sono solito voltarmi. Esperienza intensa, che mi ha arricchito moltissimo, che ha accre**sciuto il mio bagaglio personale. Ho conosciuto calciatori nuovi, i migliori in circolazione, e sono migliorato, riu**scendo a smussare alcuni aspetti ca**ratteriali».
    Pensa mai ai rigori con la Spagna?
    «Mai. Solo quando mi vengono ricor**dati».
    E alla vicenda-contratto?
    «Nella maniera più assoluta, mai. Fi**nita in archivio»
    Guardare le partite degli azzurri in tv fa pensare che ci sia ancora qualco**sa di Donadoni? «Credo che qualcosa resista, sicura**mente molti di quei calciatori che era**no con me. Poi poter avere le prime scelte dell’intero panorama, mette chiunque in condizione di decidere se**condo parametri personali».
    La Federcalcio s’è fatta viva, dopo l’ingaggio del Napoli? «Ho ricevuto i complimenti dal pre**sidente Abete».
    Dopo quel divorzio, c’erano state al**tre offerte?
    «Ne ho lette tante, ma in verità ho ri**cevuto molto meno proposte di quelle che ho ritrovato citato. Quando è arri**vato De Laurentiis, è stato come un ri**chiamo: avevamo avuto contatti perso**nali qualche anno fa, ora invece sono entrati in ballo gli aspetti calcistici ed ho intuito che le valutazioni, da en**trambe le parti, erano fondate su stima reciproca».
    La stagione sta finendo: è già scu**detto all’Inter?
    «Lo possono perdere solo loro, come ha onestamente ammesso anche Ra**nieri. E’ vero che restano ventiquattro punti a disposizione, ma bisognerebbe veramente farsi del male».
    Ma questo Mourinho le piace?
    «La premessa è: leggo poco e quindi qualcosa mi sfugge. Lui mi è simpati**co, anche se certe uscite mi hanno la**sciato perplesso e a volte ha dato l’im**pressione di essere poco carino ed educato nei confronti dei colleghi».
    Intanto, lei ha un contratto più lun**go dello “Special One”... «Però per mettere assieme i suoi guadagni me ne serviranno venti**due....» .
    Lei è stato il primo grande acquisto dell’era Berlusconi ed è stato definito da De Laurentiis l’allenatore del pros**simo quinquennio del Napoli: diffe**renze tra i due presidenti? «Ho conosciuto Berlusconi per un periodo lunghissimo, mentre ho avuto appena modo di far conoscenza con De Laurentiis. Direi che entrambi hanno una spiccata personalità, uomini di ca**rattere. E, d’altro canto, chi decide di acquistare il Napoli e guidarlo, insie**me a Marino, a certi livelli di manage**rialità, deve avere per forza una **********cata mentalità imprenditoriale».
    Ha mai avvertito la possibilità di av**vicinarsi alla panchina del Milan? «Solo sui giornali c’era questa per**cezione. Ma sino a quando non succe**de, inutile star lì a vagheggiare idee. Il mio sogno, da ragazzo, era giocare con la maglia rossonera. Ora, molto più praticamente, costruire un ciclo lungo qua».
    Ancelotti resterà dov’è?
    «Dalle frasi di Carlo, che ascolto in tv, direi di sì. E anche il dottor Gallia**ni ha chiarito la vicenda-Leonardo».
    La sua prossima impresa: restituire il Napoli agli antichi splendori... «La storia del club parla chiaro, ma anche in senso negativo. Questa socie**tà è stata rifondata in maniera imme**diata dopo la retrocessione, che è vec**chia appena di cinque anni. Non facile ritrovarsi in A. Ma è chiaro che le tra**dizioni hanno un peso. La prospettiva**Europa è quella a cui ci rifacciamo. Il Napoli di inizio stagione era stato ca**pace di stupire, magari spingendosi ol**tre le proprie possibilità: ma c’è una struttura su cui lavorare».
    Di quanti uomini avete bisogno?
    «Sarei presuntuoso se dopo un me**setto mi permettessi di dire dove e co**me intervenire. E poi, come sottolinea**to, ho già avuto modo di ricredermi su alcuni calciatori. Con De Laurentiis e con Marino parleremo a tempo debito, confesso che nelle ore in macchina tra**scorse con il dg per venire qua al Cor**riere abbiamo già parlato di mercato, ma di quello della frutta....».
    Per ora, dove colloca il suo Napoli?
    «E’ in condizione di inserirsi in quel**la cosiddetta seconda fascia. Ma que**st’anno ne sono capitate tante, infortu**ni seri, la squalifica di Mannini, un pe**riodo- no che ha inciso psicologicamen**te. Però al completo questo gruppo può essere - e a ragione - ambizioso assai».
    Cercherete una doppia punta da doppia cifra? «I bomber da doppia cifra sono sem**pre quelli dell’anno prima, poi magari li prendi e vanno male per varie cau**se. Ma Zalayeta e Denis sono buoni giocatori che sto osservando. A Maras**si hanno segnato e trovato la determi**nazione giusta».
    Il Napoli di Donadoni come sarà?
    «Avrà un’anima, sarà un gruppo, perché io da calciatore ho sempre pe**nato che si debba ragionare inseguen**do la coesione ed ora che sono allena**tore ho altri mille buoni motivi per continuare a credere in questa teoria. Il sistema poi lo deciderà l’organico: quando ho cominciato mi piaceva il rombo, poi ho utilizzato il tridente ed il 3-5-2».
    Di chi è figlio Donadoni?
    «Un po’ di Bianchi, un po’ di Sacchi, un po’ di Capello, di Sonetti, di Zacche**roni: è chiaro che c’è in me una misce**la delle esperienze precedenti. Alle quali ho aggiunto le idee del sottoscrit**to" .
    Ma da quando si potrà dire che in questa squadra si vede la sua mano?
    « Penso che qualcosa abbia intrufo**lato di mio sin dall’avvento, almeno i sistemi di lavoro. Poi è chiaro che non potevo arrivare e stravolgere. Ho cal**ciatori che però mi seguono, che sto analizzando e dai quali, ovviamente, vengo studiato. In questi mesi che van**no sino alla fine del campionato stu**dieremo, però cercando risultati».
    Tra quelli sotto la lente d’ingrandi**mento c’è Russotto?
    « Ha tanto lavorare ma deve tirarlo fuori. Può giocare da seconda punta, da attaccante esterno del 3-4-3 o del 4-**3- 3, deve migliorare il sinistro e, so**prattutto, è ancora tanto ragazzo. Ma ha numeri a sua disposizione».
    Marino ha costruito una squadra proiettata nel futuro, ma i vostri pros**simi acquisti saranno ancora giovani o dovranno essere già pronti?
    « Abbiamo ragazzi potenzialmente forti, alcuni, come Lavezzi ed Hamsik, di elevatissima qualità. Intanto, gli al**tri non devono aspettare sempre che tutto dipenda dalle invenzioni del Po**cho e di Marek, ma sfruttarne le capa**cità e sostenerle. Però bisogna ammet**tere che entrambi hanno margini di miglioramento notevolissimi, perché dalla loro hanno l’età. Mi hanno lascia**to ottime sensazioni, per il modo in cui si sono calati nella parte, ma a volte la gioventù non basta...».
    Chi vince la Champions?
    « Il Barcellona non mi sembra una squadretta e dà soddisfazione vederlo giocare. Ma anche il Manchester non scherza, anzi m’entusiasma».
    Può esserci ancora un Cagliari, un Verona, un Napoli campione d’Italia?
    « Sarà difficile interrompere questa egemonia. Io spero di essere smentito, perché questo vorrebbe dire che an**che il Napoli ha le sue chanche di scu**detto ».
    Vive ancora in albergo?
    «E’ mia moglie che cerca casa, io per ora guardo il green di Castelvolturno dall’alto della mia stanza. La città non ho fatto in tempo ancora a visitarla. Ma scegliamo tra Pozzuoli, il Vomero e Posillipo: è li che ci hanno indirizza**to e speriamo di trovare».
    Ha ridato fiducia a uomini che vive**vano nella penombra?
    «Però sono sotto contratto con il Na**poli, che quindi li ritiene meritevoli di attenzione. Amodio, Pià, Grava sono utili, lo hanno dimostrato. Io penso che sia importante lo spirito con cui ci si mette in competizione e loro hanno mostrato di avere quello giusto».
    Cannavaro, ma Fabio, è stato un punto fermo della sua Nazionale...
    «Senza scendere nel dettaglio, posso solo dire che talvolta si vengono a creare situazioni equivoche soprattut**to a livello mediatico, ma da quando sono qua a Napoli non ho mai affronta**to il tema. E poi lui è al Real, con un contratto che pesa. Vabbè che si libe**ra a parametro zero...».
    C’è anche Panucci libero, a giu**gno... E lei lo volle in azzurro...
    «In quel momento stava facendo be**ne ed io lo ritenevo il migliore in circo**lazione nel suo ruolo. Se poi vogliamo scherzare, e con Fabio e Christian pos**so permettermelo, prenderli assieme vorrebbe dire spingere Donadoni a mettersi le scarpette e giocare con lo**ro » .
    Il calcio inglese è così avanti rispet**to a quello italiano?
    « Per niente. I risultati questo dico**no, ma lo sviluppo delle gare non ha fatto notare differenze tanto evidenti».
    Le due squadre-sorprese dell’anno?
    «Il Genoa e il Cagliari. Stanno espri**mendo buon calcio e stanno meritan**do. Allegri ha avuto qualche difficoltà in più di Gasperini, soprattutto all’ini**zio, ma ne è uscito in maniera splendi**da ».
    L’anno prossimo ritrova il Livorno in A?
    « Me lo auguro. Perché ho ricevuto tanto e sono legato alla città».
    Sabato prossimo ritrova la sua Ata**lanta.
    «Gara nostalgica, anche se ormai ho smesso da un bel po’ di essere un ra**gazzino ed ho attraversato varie fasi dell’esistenza. Però il giorno del de**butto mi sembra ieri: mi mandò in campo Ottavio Bianchi, che poi sareb**be divenuto l’allenatore del primo scu**detto del Napoli».
    Cosa le ha detto, per aiutarla a cono**scere questa città?
    «L’ultima volta che ci siamo incon**trati, l’ingaggio di De Laurentiis era ancora di là da venire. Da quando so**no arrivato in azzurro, non abbiamo avuto modo di vederci o di sentirci. E poi io sto sempre a Castelvolturno».
    Saranno due mesi con gli occhi sbar**rati...
    «Siamo qui per capire come interve**nire in futuro, ma non vogliamo tra**scorre queste otto giornate soltanto ad osservare. Vogliamo fare risultati. I tre pareggi sono stati utilissimi, per**ché sono serviti per riacquistare un po’ di autostima che era andata perduta in precedenza. E poi a Genova abbiamo dimostrato anche di avere un cuore. Due volte sotto, due volte capaci di riagguantarli. Siamo sulla strada giu**sta ».
     
  3. FNU

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    Mar 6, 2007
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    Donadoni: "Il Napoli del futuro: due uomini d'esperienza per far crescere i nostri giovani. Hamsik e Lavezzi devono migliorare"
    Il tecnico azzurro: "L'esperienza da C.t. mi ha fatto migliorare tanto"
    14.04.2009 11:28 di Vincenzo Balzano articolo letto 11813 volte
    Fonte: Gazzetta dello Sport
    [​IMG]Lunedì 6 aprile a Roma si è tenuto un importante incontro per il futuro del Napoli. Allo stesso tavolo il presidente De Laurentiis, il d.g. Marino e Do**nadoni. Con l’avvento di que**st’ultimo il patron ha dato più peso all’allenatore. Il produtto**re cinematografico vede in Do**nadoni una figura manageria**le per certi versi inedita. Roberto non è tipo da mettersi medaglie al petto, ma nello sviluppo dell'intervista il suo ruolo di responsabilità prende corpo. "Non sarò una primula rossa. Agiremo in sintonia con presidente e d.g. per impostare la nuova stagione. Del resto un tecnico deve avere la pina gestione nel proprio ambito. Le responsabilità non mi preocupano. So bene che sarebbe facile scegliere un giocatore che costa tanti milioni. Più difficile tovare quelli che costano poco e sono funzionali alla crescita di un gruppo"
    De Laurentiis dopo la gara con l’Atalanta ha fatto autocritica su scelte societarie che ritiene siano state sbagliate.
    "Nel suo intento c’è quello di dare una sterzata. E certi di**scorsi vanno apprezzati. Ha realizzato grandi cose nei pri**mi cinque anni. Ma ora viene il difficile. Perché coprire il gap che ci distanzia dalle grandi è dura. In diversi hanno fallito. Noi potremo farcela se la cre**scita sarà graduale, non solo nella strutturazione della squa**dra, ma anche in quella orga**nizzativa della società".
    Se il presidente un mese fa non avese dato un'accelerata al suo ingaggio, oggi sarbbe in Russia, al Cska Mosca.
    "C'era questa opportunità. E' vero: fosse passato altro tempo, avrei accettato l'offerta"
    Ormai la chiamano Mister X: si aspettava tante difficoltà?
    "Tutto nella norma, a parte la prestazione con l’Atalanta, al di sotto delle nostre possibili**tà. Fatichiamo a proporci, an**che per via delle assenze. I gol contro la Samp sono arrivati su punizione, per il resto subia**mo poco. Da qui si riparte".
    Sabato non ha esitato a toglie**re Hamsik: un segnale forte?
    "Esatto. Sto lavorando sulla mentalità. Marek e gli altri de**vono capire che tutti sono uti**li, ma nessuno indispensabile. Trovare equilibrio quando hai vent’anni non è semplice".
    Lavezzi è solo istinto. Come pensa di migliorarlo?
    "Con l’allenamento. Pocho ha grandi possibilità e non si tira indietro. Ci deve mettere co**stanza per allenare le caratteri**stiche da affinare".
    Le «notti brave» sono un fatto assodato. E poi a Napoli c’è il culto della personalità, piutto**sto che quello del lavoro.
    "Un rischio che non voglio cor**rere. Sulle notti ho sentito, ma certe cose voglio vederle con i miei occhi. Ho detto ai ragazzi che quanto successo è alle spal**le: da ora in poi la mia fiducia in loro equivale a una respon**sabilità da accettare, nel rispet**to delle regole. Altrimenti prenderemo provvedimenti".
    In futuro a questo Napoli servi**ranno giocatori d’esperienza?
    "Non cerco nomi altisonanti. Ma non c’è dubbio che un paio di uomini che abbiano matura**to un bagaglio anche a livello internazionale possano aiuta**re la crescita. Detto questo se dovessi scegliere fra allenare un gruppo giovane e uno di gente un po’ datata, non avrei dubbi di puntare sul primo".
    Dunque non è pronto per il Milan...
    "Sarei bugiardo se dicessi che non mi piacerebbe. Da ragazzo ero già tifoso rossonero".
    Quando allenava l'Italia, Ancelotti disse che gli sarebbe piaciuto guidare la Nazionale. Oggi può ricambiare.
    "Battute a parte, Carlo è persona di spessore. Lo vedo bene al Milan, ma anche in Spagna o Inghilterra"
    Cosa l'ha fatta crescere di più nell'esperienza da C.t.?
    "Relazionarmi con gli altri. Accettare la pressione dei mass-media. Complicatoanche perchè la furbizia non mi appartiene. Faccio fatica a raccontare bugie, perchè per farlo bisogna avere buona memoria. E io non ce l'ho. Rimango convinto che bisogna comportarsi bene per coerenza. Anche se in questo mondo ci sono persone che sanno fingere bene".
    Su Repubblica, Merlo ha scritto: "Donadoni non piace alla gente che piace".
    "Sull'essere poco ciarliero e atipico mi ritrovo. Non piaccio a certa gente? Non so. Se così fosse, m'importa poco"
    Giusto o sbagliato giocare do**po il terremoto?
    "Giusto, perché abbiamo rac**colto fondi importanti. Non avessimo giocato tanti incassi non li avremmo donati. Riguar**do a certi comportamenti sba**gliati in campo, li avremmo vi**sti alla settimana successiva co**munque. È una questione di educazione".
    A Napoli il cardinale Sepe ha aperto una banca per poveri: incentiva il microcredito.
    "E anche la solidarietà: io ci sto. La concretezza mi piace e con essa la trasparenza che crea un circolo virtuoso. Per ri**dare fiducia, anche rispetto a esempi negativi di beneficen**za che rischiano di togliere cre**dibilità a chi fa davvero del be**ne".
     
  4. SSC_curva_B

    SSC_curva_B Member

    Feb 22, 2007
    Montreal
    Club:
    SSC Napoli
    Nat'l Team:
    Italy
    Im fed up of him already.....looks like this is who he plans to field vs. inter:



    NAPOLI (3-5-2): 30 Navarro; 2 Grava, 96 Contini, 6 Aronica; 4 Montervino, 5 Pazienza, 8 Blasi, 17 Hamsik, 77 Mannini; 7 Lavezzi, 25 Zalayeta.
    PANCHINA: 70 Bucci, 15 Datolo, 18 Bogliacino, 32 Amodio, 9 Denis, 12 Pià, 20 Russotto. All. Donadoni


    this sh*t disgusts me....Zala always over denis.....montervino merda who should be playing in Lega pro 2

    Russotto - Datolo....why dont they get a chance? still! why not?

    and i guess Grava contini and aronica are there cause the others picked up cards? i hope thats why at least
     
  5. elvesuvio

    elvesuvio Member+

    Feb 6, 2008
    Toronto, Ontario
    Club:
    SSC Napoli
    Nat'l Team:
    Italy

    pathetic. the insanity must stop.:mad:
     
  6. CuorreAzzurro

    CuorreAzzurro Member

    Jun 11, 2007
    Comm. All'Estero
    Club:
    SSC Napoli
    Nat'l Team:
    Italy
    lets hope theres a clause in his contract so we can get a 'sane' coach because DonaDo seems just like a Reja clone.

    I hear Pasquale Marino from Udinese will be available...
     
  7. william6

    william6 Member

    Jan 5, 2011
    naples
    Club:
    SSC Napoli
    Nat'l Team:
    Australia
    I hated this ********
     
  8. NickyViola

    NickyViola Member+

    May 10, 2004
    Boston
    Club:
    ACF Fiorentina
    You feeling nostalgic tonight, William?
     
  9. william6

    william6 Member

    Jan 5, 2011
    naples
    Club:
    SSC Napoli
    Nat'l Team:
    Australia
    yes boringest day of my life, might as well go on bs
     

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